top of page

Lo chef italiano Gian Luca Demarco, che ha trovato la felicità in Lituania:“La cucina lituana è piena di tesori sconosciuti”

  • Immagine del redattore: La Redazione
    La Redazione
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min


Gian-Luca-Demarco
Gian-Luca-Demarco

Dal Piemonte alla Lituania: la storia dello chef italiano Gian Luca Demarco è quella di una grande passione per la cucina che lo ha portato da Torino a Vilnius, dove ha fondato, ormai più di 10 anni fa, il suo Culinary Studio un'impresa di famiglia insieme alla moglie lituana Eglė.

 

L’amore di Gian Luca per la cucina ha radici profonde e nascono nella sua famiglia d’origine: suo nonno ha lavorato come chef in rinomati ristoranti in Italia e in Francia, ispirando Gian Luca a esplorare le arti culinarie fin da piccolo.

Il percorso di Gian Luca è iniziato a scuola ed è proseguito con i lavori estivi, portandolo a scoprire l'emozione della vita in cucina. Anche se inizialmente ha perseguito altri sogni e occupazioni, la sua passione per la cucina era innegabile. Quando ha capito di volersi sistemare e mettere su famiglia, ha deciso di investire nelle sue capacità culinarie. L'iscrizione all'IFSE è stata un punto di svolta e, dopo aver completato gli studi, si è guadagnato l'opportunità di fare uno stage in locali stellati. Il suo viaggio attraverso l'Italia gli ha permesso di imparare le specialità regionali, in particolare la preparazione della carne in Piemonte, famosa per i suoi prodotti di alta qualità.

 

Una delle principali influenze sul suo percorso culinario è stata una straordinaria chef di nome Gemma, che gestiva un ristorante nel piccolo paese di Roddino, nella bassa Langa. È qui che Gian Luca ha avuto il privilegio di lavorare al fianco di Gemma, acquisendo un'inestimabile conoscenza delle tecniche tradizionali di produzione della pasta, ancora oggi molto apprezzate nella cucina italiana.

 

“In Lituania ho potuto scoprire una cucina piena di tesori da scoprire. Qui è cresciuta una meravigliosa generazione di chef che, dopo esperienze all’estero, sono tornati a fare cose straordinarie nel loro Paese. Se il più grande tesoro gastronomico dell’Italia siano i suoi ingredienti, qui in Lituania sono rimasto colpito dalle persone, capaci di creare capolavori anche con gli ingredienti più semplici”, spiega Gian Luca.

 

Il sogno di Gian Luca era non solo lavorare in cucina, ma anche interagire con gli appassionati di cucina, insegnando e condividendo le sue esperienze. Da qui è nato il progetto del Culinary Studio nel quale, dal 2014, ha infuso tutto il suo fascino italiano, onorando la visione dei precedenti proprietari e aggiungendo il suo tocco unico.

 

Oggi Gian Luca invita tutti a unirsi a lui intorno ai fornelli e al tavolo da pranzo, per intraprendere un viaggio nel vasto mondo della cucina. Il suo studio è un luogo in cui assaggiare, imparare, celebrare e godere dei semplici piaceri della vita, sia che si tratti di occasioni speciali o della gioia di vivere di tutti i giorni. Con ogni piatto, Gian Luca vuole diffondere l'amore per le tradizioni culinarie italiane e la gioia di condividere il buon cibo con gli altri.

Un grande team di cuochi professionisti lavora al Culinary Studio: i commensali scelgono la cucina che desiderano esplorare e con l’aiuto del team di cucina preparano un antipasto, un piatto principale e un dessert. Dopo aver cucinato, tutti si godono il pasto insieme: non si tratta solo di cucinare insieme: è un vero e proprio spettacolo, pieno di risate, emozioni positive e sapori stimolanti.

 

Le differenze tra la cucina italiana e quella lituana sono evidenti, ma entrambe affondano le radici nella tradizione. Se in Italia dominano olio d’oliva, pasta, pomodori, parmigiano e verdure fresche, in Lituania si utilizzano patate, barbabietole, prodotti caseari, pane di segale, carne di maiale e verdure fermentate come cetrioli e cavoli. “Noi italiani siamo ricchi per natura: viviamo in un clima che ci offre abbondanza e qualità. Ma in Lituania ho trovato persone che sanno fare meraviglie con quello che hanno”, sottolinea Demarco.

 

“Ormai qui si trova tutto: i giorni in cui vivere in Lituania sembrava un sacrificio sono passati. Non mi manca nulla. Certo, per alcuni ingredienti bisogna aspettare, ma anche l’attesa ha il suo valore”, aggiunge Demarco.

Nonostante le differenze tra i due paesi, non mancano i punti in comune. In Lituania esistono piatti simili ai ravioli, ai tortellini o agli gnocchi, ripieni di carne o ricotta. Persino i cepelinai, piatto nazionale lituano, ricordano grandi gnocchi ripieni di carne, serviti con salsa a base di panna acida e ulteriori condimenti a base di carne. “Anche qui c’è un amore diffuso per il formaggio: tra le specialità locali ci sono i formaggi cagliati e affumicati, spesso serviti con salumi”, racconta lo chef. Un’altra curiosità gastronomica molto amata è il pane fritto con salsa al formaggio, che nel 2023 è stato riconosciuto da Taste Atlas come il miglior snack del mondo.

Ma il piatto preferito di Demarco è la šaltibarščiai, una zuppa fredda rosa a base di barbabietole, kefir, cetrioli, aneto ed uova, accompagnata da patate calde. “È pura estate, un dono di Dio”, dice lo chef. Questo piatto, amatissimo in Lituania, ha ispirato persino un festival a tema – il Vilnius Pink Soup Fest – e una vasta gamma di gadget. Anche Taste Atlas ha nominato la šaltibarščiai come migliore zuppa fredda al mondo.

Demarco ha anche provato ad avvicinare le due cucine: “Ho fatto dei cepelinai con ripieno all’italiana. Era uno scherzo, il gusto non si avvicina minimamente all’originale. Ho anche preparato un gelato alla šaltibarščiai, e sorprendentemente è piaciuto molto”, racconta ridendo.


šaltibarščiai, una zuppa fredda rosa a base di barbabietole, kefir, cetrioli, aneto ed uova, accompagnata da patate calde.
šaltibarščiai, una zuppa fredda rosa a base di barbabietole, kefir, cetrioli, aneto ed uova, accompagnata da patate calde.

 

A conferma del crescente successo e riconoscimenti che vengono attribuiti alla cucina lituana, l’arrivo della Guida Michelin che ha raccomandato 34 ristoranti, quattro dei quali hanno ricevuto una stella, mentre quattro hanno ottenuto il riconoscimento Bib Gourmand, oltre alla Stella Verde assegnata a un ristorante per il suo impegno nella gastronomia sostenibile.

“Credo che l'arrivo della Guida Michelin in Lituania abbia portato chiarezza e consapevolezza. La gente ha cominciato a capire per cosa sono valutati i ristoranti e ha iniziato ad apprezzare di più la cultura del cibo”, commenta Gian Luca

Oltre al suo Culinary Studio, in Lituania Gian Luca è oggi un volto noto della televisione del paese e partecipa regolarmente a programmi di cucina e condivide contenuti sui suoi social dove condivide la sua passione e la sua esperienza culinaria.

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
Progetto senza titolo.png
bottom of page