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Nascono i laboratori “Il Piccolo Enologo” e “Il Giovane Enologo”

  • Immagine del redattore: La Redazione
    La Redazione
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Paololeo_Pittore-Enoico
Paololeo_Pittore-Enoico

"Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo". È l’antico principio orientale attribuito a Confucio a ispirare le attività educative di Cantine Paololeo, che da giugno a settembre accolgono studenti di ogni età, trasformando la vigna e la cantina in un laboratorio a cielo aperto. Nascono così “Il Piccolo Enologo” ed “Il Giovane Enologo”, due percorsi che uniscono didattica, manualità e cultura del territorio per accompagnare bambini e ragazzi alla scoperta del mondo del vino.

L’idea nasce da un principio semplice: si impara facendo. Il viaggio dei Piccoli (scuola dell’infanzia e primaria) e Giovani Enologi (scuole medie, superiori e Università) comincia in vigna, dove gli studenti sperimentano il ciclo naturale della vite seguendo le attività stagionali: dalla vendemmia al taglio dell’uva, dalla potatura alla raccolta delle foglie. È qui che i più giovani iniziano a scoprire il valore dell’attesa e della cura, imparando che ogni trasformazione richiede tempo e attenzione. Il percorso prosegue in cantina, dove i bambini della scuola dell’infanzia e primaria, guidati dai tecnici, schiacciano l’uva, osservano il succo e lo trasferiscono in beute con pipette per un’analisi semplificata del processo fermentativo. Al termine ricevono il badge di Piccolo Enologo. 

Per i ragazzi più grandi, invece, il percorso approfondisce le fasi della vinificazione, i profumi del vino e le competenze tecniche della professione; alcune tappe possono svolgersi anche in inglese per le classi con livello avanzato. Anche questo percorso si conclude con la consegna del badge di Giovane Enologo.

A completare l’esperienza, due laboratori creativi che mettono al centro le tradizioni pugliesi: i Tarallini dell’Enologo, un laboratorio di cucina per impastare e cuocere i tipici tarallini al vino ed il Pittore Enoico, condotto dall’artista enoica Arianna Greco, che guida bambini e ragazzi a dipingere con il vino tra le botti, trasformando il mosto in colore.

Questi progetti sono nati dal desiderio di insegnare ai bambini il valore del tempo e di trasmettere alle nuove generazioni il legame profondo tra natura, lavoro e tradizione – spiega Monica Lo Piccolo, Hospitality Manager di Cantine Paololeo - Attraverso il gioco, l’osservazione e la curiosità, vogliamo far nascere un rapporto autentico con la nostra terra. In un grappolo schiacciato o in un esperimento in laboratorio può germogliare una passione destinata a durare nel tempo”.

Con queste attività, Cantine Paololeo rafforza il proprio impegno nell’educazione alimentare, nella valorizzazione del territorio e nello sviluppo dell’enoturismo in Puglia, coinvolgendo le nuove generazioni in un racconto che unisce sapere, manualità e tradizione.


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